“Fascisti e poltrone”

Quando i miei occhi si sono posati per la prima volta su queste sedute, la prima impressione, moooolto evocativa per altro, è stata l’immagine di due militari del fascio seduti in un denso fumo di sigarilli toscani in un immenso palazzo di marmo ed ottone. Ora, non mi garbano ne i fascisti ne le poltrone, ma questo è il “pop up” emerso dalla massa ingrigita dentro la mia testa. Il “Quasi nero” dell’intera struttura lignea è stata quindi una scelta obbligata e a ben vedere non avrei potuto immaginare una nuance diversa da questa. Nella scelta del tessuto mi è venuta in soccorso la committente ( che poi guarda caso è anche la mia splendida consorte ed il mio più grande amore) scegliendo un rigato pannabeigeenero di grande forza e charme. Con il suo insostituibile aiuto, le abbiamo poi rivestite e rifinite con una passamaneria sottile ed elegente.
Adesso abitano il nostro salotto e non di rado ci è parso di sentire li vicino un sottile aroma di fumo ed acqua di colonia.

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